CORTINA D’AMPEZZO
Cortina, una delle più famose località turistiche internazionali, è detta la “Regina delle Dolomiti”, per il suo patrimonio paesaggistico, turistico e d’immagine.
Da sempre è meta dell’élite economica, politica e culturale italiana e internazionale.
Cortina è anche città olimpica, luogo privilegiato della dolce vita, vetrina, da oltre un secolo, di esclusività e stile ed è situata nella parte nord orientale del Veneto, a 72 chilometri da Belluno, sua provincia di appartenenza.
Vicinissima alla regione del -Alto Adige, dista soli 44 chilometri dal confine austriaco. La valle è sospesa a 1.224 metri di altitudine, immersa in uno scenario di incomparabile bellezza, tra alcune delle montagne più affascinanti al mondo, entrate quest’anno a far parte del Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO. Uno spettacolo della natura che non conosce paragoni, esattamente al centro del quale sorge Cortina d’Ampezzo. La straordinaria posizione di cui gode – adagiata in una vera e propria conca dalla forma quasi circolare e delimitata da quattro valichi ai punti cardinali – ne ha fatto nei secoli un palcoscenico mozzafiato da cui poter ammirare le celebri montagne che le fanno da corona. Le cime d’Ampezzo, infatti, molte delle quali oltre i 3.000 metri, derivano la loro particolare bellezza dal fatto di essere più chiare, più sfumate e più monumentali di altre vette, tanto da sembrare quasi modellate architettonicamente. Ma la valle ampezzana non è solo regina di risorse naturali dal fascino smisurato, è anche meta sportiva conosciuta in tutto il mondo – fu sede delle Olimpiadi del 1956 – per l’offerta sicuramente esclusiva che la contraddistingue e per i grandi eventi che da sempre ospita. Cortina d’Ampezzo è tutto questo senza rinunciare al ruolo di custode di tradizioni, antichi saperi e preziose memorie gelosamente conservate nel tempo, che le permettono di guardare al futuro, forte del proprio passato.
BEST OF THE ALPS
Cortina d’Ampezzo è l’unica località italiana a far parte della prestigiosa associazione europea Best of the Alps, il marchio di qualità internazionale che riunisce i 12 paesi più famosi ed esclusivi dell’intero arco alpino, mete ambite dai turisti di tutto il mondo, apprezzate e stimate per la qualità dei servizi, per le efficienti strutture, ma soprattutto per i suggestivi paesaggi e per il rispetto del patrimonio culturale e ambientale di cui sono promotrici. Best of the Alps è infatti il simbolo della lunga tradizione ricettiva che ha aperto la strada al turismo montano sia invernale che estivo. In ognuna di queste 12 destinazioni, infatti, la bellezza del paesaggio e la singolarità dell’ambiente si coniugano perfettamente con i requisiti delle più moderne attività ed esigenze turistiche.
PATRIMONIO NATURALE DELL’UMANITÀ UNESCO
Scienza e bellezza racchiuse nella roccia. Queste, in estrema sintesi, le qualità che hanno motivato la candidatura e la successiva elezione delle Dolomiti a Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura è infatti rimasta incantata – come lo furono personalità del calibro di Goethe, Mario Rigoni Stern e Le Corbusier – dalla bellezza di queste rocce, dalle forme monumentali e spesso frastagliate che le caratterizzano e dalle meravigliose tinte di cui si colorano al mutar del tempo. Universalmente considerate tra i più attraenti paesaggi montani al mondo, queste vette possiedono un fascino intrinseco dato dalla particolare varietà di forme simili a pinnacoli, guglie e torri, in contrasto con le improvvise superfici orizzontali delle cenge, delle balze e degli altipiani. costituiscono una preziosissima combinazione di valori geomorfologici e geologici, un bene di rilevanza globale per la scienza e la cultura dell’uomo
LE DOLOMITI D’AMPEZZO: CON LA TESTA TRA LE NUVOLE
Le Dolomiti, il cui nome deriva da Déodat de Dolomieu, che nella seconda metà del Settecento ne definì la particolare composizione rocciosa, sono formazioni sorte 250 milioni di anni fa, molte delle quali si innalzano oltre i 3.000 metri di quota. Queste vette si distinguono per la particolare roccia di cui sono composte, la dolomia appunto, per le forme maestose e le tinte particolari che cambiano a seconda dell’ora del giorno. Al tramonto, si accendono di un rosso fuoco, per passare poi al viola, prima di spegnersi nella notte: è l’Enrosadira, un fenomeno che affonda le sue origini nella leggenda.
LA STORIA
È una storia che si perde nella leggenda, quella che avvolge Cortina d’Ampezzo. Barbari, romani e longobardi hanno lasciato nel territorio testimonianza del loro passaggio. Dal 1420 Cortina venne riportata tra i domini della Repubblica Veneta, dalla quale si separò definitivamente nel 1511 per essere annessa all’impero asburgico, sotto il cui dominio restò fino al 1918. Grazie all’autonomia concessa loro dagli austriaci, gli ampezzani mantennero come lingua ufficiale l’italiano, agendo in campo amministrativo ed economico con notevole libertà e riuscendo a salvaguardare il proprio patrimonio naturale e boschivo. L’evento storico che più di ogni altro ha sconvolto e segnato la regione è stato la Grande Guerra, allo scoppio della quale la valle si trovava ancora sotto il potere asburgico. Molti dei versanti dolomitici che circondano la conca ne portano ancora tangibili i segni. Oltre ai monumenti eretti in ricordo dei caduti, come la chiesetta di Pocol, ci sono numerosi reperti storici e bellici come i camminamenti, le trincee, i fortini e le postazioni sui monti, che costituiscono oggi il Museo della Grande Guerra. Grazie a questo ambizioso progetto culturale e turistico, è possibile visitare le trincee delle 5 Torri e le gallerie del Lagazuoi, teatro di terribili scontri tra gli eserciti austriaco e italiano. Dagli anni Cinquanta Cortina è passata agli onori delle cronache nazionali e internazionali per lo stile che ha cominciato a caratterizzarla, meta prediletta dell’aristocrazia, della cultura e dell’imprenditoria, palcoscenico privilegiato della Dolce Vita.
LA REGINA DELLE NEVI
A partire dai Giochi Olimpici del 1956 che, trasmesse per la prima volta in diretta televisiva, confermarono Cortina tra le mete turistiche d’eccellenza a livello internazionale, la Regina delle Dolomiti intrattiene un rapporto assolutamente privilegiato con lo sport, come testimoniano i grandi eventi che ospita durante tutta la stagione invernale. Piste perfette per ogni livello di preparazione, suggestivi anelli per il fondo, itinerari tra i più belli dell’intero arco alpino, fuoripista mozzafiato e, infine, le ultime novità: il curling, lo sci alpinismo, le ciaspole e lo snowboard. Cortina si conferma meta imperdibile per gli sportivi più appassionati che, oltre a partecipare ad eventi di portata internazionale, potranno cimentarsi in prima persona con ogni genere gli sport bianco e non solo, lungo piste e tracciati calcati spesso da atleti famosi in tutto il mondo.
Ski area Cortina d’Ampezzo
L’offerta di Cortina, comprende tre skiaree:
ski area Cortina Cube (Cristallo, Faloria, Mietres), Tofana e Lagazuoi-5 Torri, 70 piste per un totale di 115 chilometri, un dislivello di 1.715 metri, 95% di neve programmata e 38 impianti a fune. 5 funivie, 26 seggiovie, 6 skilift e una manovia assicurano una portata oraria pari a circa 56.650 persone. Piste di fama internazionale come l’Olympia delle Tofane oppure punti panoramici spettacolari come quello sulla vetta del Lagazuoi (2.800 metri) e alla Forcella Staunies sul Cristallo (2.930 metri) sono raggiungibili con gli impianti di risalita e a portata di tutti. Un nuovo e scenografico impianto, inoltre, collega il comprensorio delle 5 Torri a quello del Col Gallina e del Falzarego. L’area Lagazuoi 5 Torri si trova ad essere così al centro di tutte le aree sciistiche delle valli ladine, grazie alla nuova seggiovia biposto Croda Negra, lunga 420 metri. Sul versante nord della Forcella Negra, grazie al nuovo tracciato skiweg Averau Troi, si possono invece raggiungere le piste del Col Gallina e di Passo Falzarego. Il nuovo percorso si snoda attorno al Monte Averau, una delle roccaforti più belle dell’area Lagazuoi 5 Torri, al cospetto dei colossi delle Tofane e del Sasso di Stria.
Ski area Faloria-Cristallo-Mietres
L’area Faloria-Cristallo-Mietres offre piste di tutte le difficoltà, accomunate da un meraviglioso panorama. La seggiovia per la Forcella Staunies, nel gruppo del Cristallo, permette di raggiungere quota 2.930 metri. Mietres è un luogo particolarmente adatto ai bambini: dispone di piste immerse nei boschi e di un percorso destinato esclusivamente agli slittini. 12 sono i rifugi e i ristoranti pronti a rifocillare sportivi e turisti.
Ski area Tofane
Dalle piste per principianti della parte bassa delle Tofane, attraverso la nuova seggiovia 6 posti Tofana Express, si raggiungono velocemente le piste tecnicamente molto impegnative come il Canalone e il famoso Schuss. Salendo con la funivia Freccia nel Cielo fino ai 2.500 metri dell’area Ra Valles si ha la garanzia di una neve qualitativamente perfetta per tutto l’inverno. Con il percorso dello skitour Olympia, invece, ci si può avventurare tra le indimenticabili piste delle gare olimpiche del 1956 che oggi ospitano la Coppa del Mondo di sci femminile. 15 i rifugi e i ristoranti presenti nella zona.
Ski area Lagazuoi-5 Torri
Uno skibus gratuito collega l’area Lagazuoi-5 Torri all’area Tofana. Interamente percorribile con gli sci ai piedi, questa zona offre un’enorme varietà di piste panoramiche con ampi dislivelli, immerse in paesaggi indimenticabili. Con pochi minuti di funivia dal Passo Falzarego si raggiunge il Rifugio Lagazuoi a 2.752 metri di quota, di fronte alla Marmolada e alle Tofane. Da qui parte la pista Armentarola, la più lunga e panoramica delle Dolomiti, collegata, sci ai piedi, alla Val Badia. L’area Lagazoi-5 Torri è la zona che più di ogni altra porta ancora evidenti i segni tragici della Prima Guerra Mondiale. Camminamenti, trincee e postazioni sono visitabili grazie al Giro della Grande Guerra, un itinerario attraverso il fronte dolomitico e i territori sciabili di Badia, Arabba, Marmolada e Civetta. 12 i rifugi e i punti di ristoro in cui i turisti possono assaggiare le particolarità enogastronomiche locali.